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Le campagne 2008-2011: primi risultati

L’indagine sul castello di Montaccianico si presenta di grande interesse, trattandosi di un sito ad abbandono datato e mai più rioccupato: un insediamento, stratigraficamente ‘sigillato’ in epoca medievale. Le indagini si sono articolate in modo da coniugare le fasi operative della ricerca sul campo con la divulgazione dei dati raccolti e la fruibilità del sito durante le fasi di cantiere.

 

Le indagini preliminari dell’inverno 2007 avevano individuato alcune zone potenzialmente fertili, in cui erano ancora visibili resti di strutture: un’area nella parte alta del sito (UT2), con i resti in superficie di una torre abbattuta (CA3), alcuni tratti della cerchia di mura più interna (CA1) e un’area con le tracce di un grande edificio interrato, forse una seconda torre (CA2)

 

Tra queste, per l’avvio degli scavi stratigrafici della campagna estiva 2008, sono state scelte due aree, già oggetto di sondaggi non stratigrafici eseguti dal Gruppo Archeologico del Museo Sant’Agata negli anni ’80.

L’area 1000 è localizzata nella zona S/E del castello, dove si conservano i resti dell’imponente torre (CA3), distrutta durante l’assedio fiorentino del 1306, i cui blocchi di muratura, in crollo, attualmente si appoggiano alla cinta muraria (CA1).

Dopo aver rimosso l’humus e i depositi di accumulo recenti, sono stati messi in luce gli strati relativi alle fasi medievali: il crollo della torre e le strutture murarie conservatesi, tra le quali gli stipiti di un’apertura sul muro di cinta (USM 1011, CA1). La messa in opera delle murature si rivela di eccellente fattura, con malta tenace e conci ben squadrati, come dimostra anche un frammento lapideo di modanatura rinvenuto nel deposito US 1002, o il fatto che il nucleo della muratura a sacco mostri pietre adagiate con ordine nella malta (nucleo apparecchiato).

Per quanto riguarda il crollo della torre (che interessa l’intera area di scavo, in particolar modo il saggio A in cui si sono concentrate le indagini), questo si compone di un insieme di unità stratigrafiche corrispondenti sia a strati di crollo costituiti da terra e pietre (US 1003, US 1020, US 1023), sia a interi blocchi di muratura in crollo (US 1014, 1017, 1024, 1025), tra i quali spiccano i macroscopici esempi che hanno motivato la scelta dell’area (come US 1005 o US 1007).

 

 

Area 1000: panoramiche con i blocchi della torre capitozzata e gli strati di crollo.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’area 2000, ampia circa 85 mq, è localizzata nella zona N/E del castello ed è delimitata a ad Est dalla cinta muraria (USM 2003, CA1) in conci sbozzati a squadro di arenaria e alberese, che prosegue allineata con la porzione visibile nell’area 1000, e a Nord da un paramento appoggiato ad essa, costruito con una tecnica di messa in opera più sommaria (USM 2005).

Una volta rimossi gli strati recenti, la zona stratigraficamente più interessante è stata circoscitta proprio nell’angolo N/E, presso l’appoggio dei due sopradetti setti murari. Gli scavi del 2008 hanno portato alla luce, in questo punto, i resti di un piccolo battuto di malta (US 2029), riferibile auspicabilmente ad un possibile livello di vita del castello, sebbene sia da attendere, per le necessarie verifiche, la prossima campagna di scavi, in programmazione nell’estate 2010.

Sotto il battuto di malta, nel corso degli scavi del 2009, è stato raggiunto il livello di fondazione del setto murario USM 2005, che risulta impostato direttamente sulla roccia, senza fondamenta, e si conferma in netto appoggio al muro di cinta USM 2003.

Un sondaggio mirato di scavo, saggio D, ha infine interssato proprio il muro di cinta e ne ha messo in luce il paramento esterno, rivelando il notevole spessore di circa 3.5 mt. La situazione emersa si segnala particolarmente interessante dato che il setto murario presenta una cresta non in crollo ma nettamente rasa, probabilmente riferibile alla fase di assedio e abbandono del sito.

 

Area 2000: la rimozione degli strati recenti e i saggi C eD alla fine della campagna di scavi 2009.

 

 

 

 

 

 

 

 

In seguito alle prime campagne di scavo, si è deciso di aprire un altro saggio, l’Area 3000. Area 3000. Coerentemente con gli obbiettivi che avevano motivato, lo scorso anno, la scelta stessa dell’area per la collocazione di uno dei saggi di scavo nel sito di Montaccianico, cioè l’analisi dell’andamento delle strutture murarie messe in luce nella porzione meridionale del sito e, conseguentemente, la comprensione della loro funzione anche in relazione con quelle delle altre aree, la campagna 2011 è stata inaugurata procedendo, nell’area 3000, ad un ampliamento dell’area di scavo in direzione ovest. L’ampliamento, di forma tendenzialmente trapezoidale, mirava ad intercettare un eventuale prosecuzione del circuito murario esterno o comunque a chiarire la natura del dosso presente in quest’area occidentale, che sembra avere un andamento compatibile con quello delle mura di cinta.

 

Area 3000