TASSE AI NEMICI PER FINANZIARE L’ASSEDIO DI MONTACCIANICO
Nel luglio del 1306 il comune di Firenze stabilì una imposizione di ventimila fiorini d’oro per finanziare la campagna militare contro Montaccianico. In quella estate il castello era sotto assedio dei fiorentini e dei loro alleati già dal maggio e fino a quel momento tutti i tentativi di conquista si erano arenati di fronte alle possenti doppie mura che circondavano il maniero. La guerra si profilava più lunga e impegnativa del previsto e quindi anche più costosa.
Occorreva perciò racimolare ulteriori risorse finanziarie e una imposizione straordinaria apparve come il sistema più sbrigativo per accumulare denaro sonante.
La tassa imposta dal comune però era a carico esclusivamente dei nemici dei guelfi neri che in quel momento erano al potere a Firenze, cioè colpiva solo i ghibellini che ancora risiedevano in città, oltre ai guelfi bianchi che fin dal 1302 erano in rotta coi neri, ma che si erano sottomessi ai vincitori e continuavano e vivere a Firenze. Dei guelfi bianchi, com’è noto, faceva parte – ma solo inizialmente- anche Dante Alighieri.
Una “fiscalità discriminatoria” dunque viene attivata da Firenze – per colpire i nemici contro i quali in quel momento si era in guerra.
Le liste dei tassati, anche dopo aver esaurito la loro funzione fiscale, rimasero per decenni presenti e diffuse in città come strumento di lotta politica contro i ghibellini, perché testimoniavano l’aver parteggiato per gli antichi nemici. Furono utilizzate quindi come una sorta di liste di proscrizione per danneggiare o escludere dalla carriera pubblica i membri di quelle famiglie che vi erano inserite.
Questi i temi affrontati nell’interessante libretto presentato giovedì 1° agosto nel Palazzo dei Vicari di Scarperia, “Il Libro dell’imposta di Montaccianico del 1306. Fiscalità discriminatoria e liste di proscrizione nella Firenze del Trecento”, alla presenza degli autori Alessandro Monti e Vieri Mazzoni e con la partecipazione del prof. Giovanni Cherubini, storico medievista dell’Università di Firenze.
Per la prima volta vengono pubblicate simili liste di imposizione in quanto rappresentano un tipo di fonte fino ad ora poco sfruttata dagli storici, ma che in questo caso – grazie agli autori- assumono un rilievo nuovo e suscettibile di ulteriori approfondimenti. Costituiscono infatti uno spaccato sociale della Firenze trecentesca e una base sicura per seguire le genealogie di tante famiglie dei vari ceti sociali.
Da segnalare per la ricchezza dei particolari la parte del libretto in cui Vieri Mazzoni ricostruisce le premesse storiche che spinsero Firenze alla guerra totale contro gli Ubaldini e poi all’assedio di Montaccianico del 1306, ossia “la guerra del Mugello” del 1302 scatenata dagli Ubaldini e dagli alleati ghibellini contro castelli, borghi, villaggi fedeli a Firenze. Una serie di sanguinose scorrerie devastarono Gagliano, San Piero a Sieve e Luco, nonché “alias terras, villas et castra de Musello”. Furono attaccate e bruciate case e masserizie, uccise ferocemente persone inermi come fanciulle e bambini. Tra luglio e agosto erano un centinaio gli “scorridori” – bianchi, ghibellini, uomini degli Ubaldini- che seminarono morte e distruzione in Mugello, che attaccarono convogli di trasportatori di merci e di derrate alimentari, uccidendo uomini e bestie. Seminavano il terrore in Mugello per colpire Firenze e la sua economia.
Il castello di Montaccianico era sì descritto da Marchionne di Coppo Stefani come “bellissimo di due cerchie di mura, il più forte e il più ricco del contado di Toscana”, ma ora, agli occhi di chi aveva subito le violenze, appariva come una “speluncha di ladruni”. Uomini e beni sequestrati ai fiorentini nelle scorrerie in Mugello venivano infatti sistematicamente concentrati a Montaccianico. Degli uomini importanti si chiedeva il riscatto e venivano custoditi in apposite prigioni allestite all’interno del castello.
Il libro dunque costituisce un importante contributo alla conoscenza di un momento storico significativo in cui alla inarrestabile espansione della potenza di Firenze si contrappongono le ultime, disperate resistenze degli antichi “Signori dell’Appennino”.
Edito da ASKA Edizioni, il libro è stato finanziato dal Rotary Club Mugello, sotto la presidenza di Francesco Aimone Puccetti. La sua realizzazione è frutto anche dell’assiduo impegno organizzativo dell’assessore Fiammetta Capirossi, cui va il ringraziamento di tutti gli “amici di Montaccianico” e della associazione “Mu.S.A.-Musei Sant’Agata” (www.museisantagata.it ).
Oltre che nelle librerie, il libro è disponibile anche presso i Musei di Sant’Agata.
Filippo Bellandi |