Il Castello Medievale |
L’assedio e la Distruzione di Montaccianico
La guerra che ha portato all’assedio e successiva conquista del castello di Montaccianico è conseguenza del conflitto cittadino sorto entro il partito guelfo che si era suddiviso nelle due contrapposte fazioni dei Bianchi e i Neri. I primi esiliati da Firenze nell’estate del 1302 facendo lega con i ghibellini romagnoli, dettero vita ad un’alleanza militare con gli Ubaldini di Montaccianico attraverso il noto accordo di San Godenzo (tra i partecipanti vi si trova Dante Alighieri). La casata signorile entrava quindi in guerra a fianco della coalizione composta dalle città di Pistoia e Bologna, dai fuoriusciti Bianchi e ghibellini fiorentini, e con l’appoggio dei ghibellini romagnoli.
Lo scontro si prolungava ad alterne vicende fino al 1306. Quando dopo il voltafaccia di Bologna e la caduta di Pistoia per assedio all’inizio dell’anno, a Firenze i Neri con i Comuni loro alleati, decretavano il 6 aprile un’azione risolutiva nei confronti degli Ubaldini e Montaccianico. Quindi il 29 dello stesso mese il Comune progettava la fondazione di due Terrenuove da edificarsi entro il territorio dei signori del Mugello per togliere i vincoli che legavano loro ai vassalli e fedeli. Il 6 maggio si mobilitava l’armata fiorentina composta da:
Il 12 maggio veniva posto assedio al potente castello, il quale era difeso:
Per oltre quattro mesi la rocca veniva attaccata dagli assedianti con ogni mezzo come trabucchi, catapulte e cave. Ma ogni assalto alla poderosa fortezza risultava vano, poiché come ricorda il cronista G. Villani “il quale castello era dei signori Ubaldini, ed era molto bello e ricco, e fortissimo di sito e di doppie mura […]” e aggiunge Marchionne di Coppo Stefani “il quale castello era bellissimo di due cerchie di mura, il più forte, ed il più bello, ed il più ricco de contado di Toscana […]”. Ed infatti Montaccianico non cadde sotto la furia delle armi, ma per corruzione e per il disaccordo sorto tra i membri degli Ubaldini. Avvenne che il ricco banchiere Geri Spini, uno dei capi della fazione dei Neri ma imparentato con Giovanni e Francesco figli di Ugolino da Senni (vedi albero genealogico), indusse quest’ultimi con promessa di 15.000 fiorini d’oro ad uscire dal castello con un’amnistia generale per loro ed i propri fedeli. Alla fine di luglio questi Ubaldini accettavano la resa e si trascinavano dietro anche i figli di Ugolino di Feliccione e i loro nipoti pupilli figli di Ubaldino di Cavrenello. Rimasero a difendere Montaccianico soltanto Tano da Castello e i suoi rampolli. Nonostante ciò alla fine del mese di agosto gli ultimi difensori della rocca si arresero e la consegnarono ai fiorentini. La fortezza veniva immediatamente rasa al suolo “che non vi rimase casa ne pietra sopra pietra”, ma era così solidamente costruita che occorsero 1.000 fiorini d’oro per la stessa demolizione. Quindi l’8 settembre iniziava l’edificazione della Terranova di Castel San Barnaba (Scarperia) Infine tra il 17 e il 23 di ottobre il Comune di Firenze provvedeva all’acquisto della proprietà di Montaccianico dietro pagamento ai figli di Ugolino da Senni e di Ugolino di Feliccione di 15.600 fiorini d’oro. Mentre soltanto nel dicembre del 1308 si arrendevano i figli di Tano da Castello assediati nella fortezza di Feliccione e di Montebeni che Firenze otteneva con il pagamento di altrettanti 20.000 fiorini. |